CAMPO è il luogo dove avviene l'incontro, il luogo che dà l'avvio....
CAMPO è creazione di forma a partire da un sistema dinamico di forze e di finalità in cui si sperimenta e quindi si accetta la sfida della "comunicazione come opera d'arte".
Come liberare parti di noi e liberarci da un'identità statica che non è più in grado di creare eros, conoscenza?
Ethic-public evolvendo in direzione della domanda che suscita si ridefinisce come risposta e fa emergere uno spazio di relazioni. Fluidificando differenze istituite e aumentando il grado di libertà, fa del vuoto lo spazio dell'accoglienza.
Questo vuoto propulsore, questa cavità fertile è la sua essenza.
Ogni salto in una forma nuova, ogni estensione del CAMPO problematico schiude nuove dimensioni percettive.
La comunicazione, nella sua autenticità, non consiste nel comporre un "messaggio", ma nel predisporre un dispositivo che consenta alla parte inespressa della creatività di manifestarsi.
Nella contemporaneità l'artista diviene scultore dello spazio degli eventi, architetto di mondi per infinite storie future. Scolpisce aderendo al mondo, fa mondo.
Quando l'approccio economico imbriglia gli accadimenti nella logica del profitto e li soffoca, il ruolo dell'arte si manifesta in tutta la sua portata, inventando una nuova ospitalità.
Possiamo attivare la comunicazione come "opera d'arte"?
Al di là della volontà, nell'intento di dare forma al pensiero.
Gli artisti, come dice Heidegger sono coloro che massimamente osano perché
arrischiano il linguaggio,"perciò essi sono i dicenti".
Bisogna dunque mettersi alla prova...
art
guggenheim public

love
symposium on love

nature
planetwork
public access
showcase
campo
production

more info
CAMPO (Field) is the creation of form out of a dynamic system of forces in which we are experimenting, therefore accepting the challenge of communication seen as an artistic process.
How can we free parts of ourselves and break out of a static identity no longer able to create eros, knowledge?
CAMPO directed towards that question presents itself as a reply, bringing about a space of relationships. Dissolving established differences and heightening the level of freedom, it turns the void into a meeting place.
Its essence lies in this propellant void, this fertile hollowness.
Every leap into a new form, every extension of the field of complexity opens new perceptive dimensions.
Communication, in its authenticity, does not mean giving a “content”, but predisposing a device allowing the unexpressed part of creativity to become manifest.
Today the artist becomes a sculptor of the space of events, an architect of worlds for endless future histories. Sculpts by embracing the world, makes the world come into being.
When the economic approach traps events in the logic of profit and stifles them, the role of art becomes manifest in its overall scope, inventing a new hospitality.
Can we activate communication as a “work of art” with the purpose of giving form to intent?
[Artists, Heidegger says, are those who dare the most because they assume the risk of language, “because they are the sayers”.]
Now is the time to put ourselves to the test…