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Joseph Beuys è l’artista che ha ricercato nella vita e nell’opera quel che nella sua Azione Manresa, fatta in rispetto a San Ignazio di Loyola, definisce come Elemento 3. Questa terza realtà è l’energia: non quell’energia che la maggior parte degli artisti si accontenta di usare sui due livelli, fisico e intellettuale, come corpo e mente.
Beuys intende con la sua arte raggiungere il Terzo livello ove si possa usare la lingua del cuore, il livello in cui l’arte è affine alla preghiera, e il processo artistico freddo e razionale viene sostituito da un effluvio caldo, che Beuys senza falsi pudori, paragona all’Amore. Questa capacità di amare è il marchio di Beuys, il suo obiettivo. Il suo intento è sempre stato chiaro e preciso. Non ha mai creduto di dover semplicemente puntare alla natura estetica implicita in quelle opere d’arte che, per loro vocazione, siano degne di nota e durature. La sua opera doveva andare oltre, nel regno dominato dall’amore. Questa è la ragione perché l’arte di Beuys fa continuamente riferimento al processo di guarigione. “Mostra le tue ferite” era infatti l’invito con cui sfidava i suoi studenti e gli altri artisti. Con questo intendeva dire che se l’arte vuole continuare ad esistere oltre i limiti delle mode, deve diventare uno strumento di guarigione efficace quanto la più potente delle medicine. Deve portare alla luce tutte le note positive che appartengono ai materiali più comuni, troppo frequentemente trascurati e bistrattati.
Questa attenzione all’amore per l’umanità intera ha fatto sì che Beuys sviluppasse quel che egli definisce la scultura sociale. Questa è la scultura che sottolinea quanto sia importante l’eredità concessa all’essere umano:
il diritto di esprimere il proprio potenziale d’amore.

Richard Demarco