public access | showcase | campo | production
art | love | nature | being | living | moving

Ogni creazione è una singolarità, non può essere paragonata a nessun’altra attività spirituale, nemmeno ad un’altra creazione.
Ma si può tentare di descrivere il processo grazie al quale essa viene ad essere: pur avendo esiti unici, segue passaggi in qualche modo soggetti a ricorrenza. Normalmente le energie spirituali di un individuo sono in un certo equilibrio, distribuite lungo la successione del tempo della sua vita. Ogni istante vissuto ha richiesto l’investimento di una piccola (o grande) quantità di energia, che rimane impigliata e impegnata indefinitamente in quel momento. In ogni momento della nostra esistenza lasciamo un poco di noi, possiamo procedere oltre perché abbiamo ceduto al momento qualcosa. Ciascun individuo, guardandosi, si appare distinto da sé, e così, per questo, più mantenersi visibile davanti a se stesso. Egli può conservare i suoi momenti passati proprio perché li ha perduti. Lo sguardo panoramico, così ottenuto, sulla sequenza dei momenti da cui ci si è staccati è la soggettività /sub-jectum), insieme il principio ordinatore di questo moderato e sistematico dispendio grazie al quale si procede nella vita, e ciò che in essa sistematicamente, momento per momento, è dissipato. …
In particolari circostanze non determinate dalla volontà. Lo spirito giunge al suo capolinea, lo scambio istantaneo si inceppa. Allora cade la pretesa di sovrastare l’essere che costituisce la soggettività e si sta nel momento, nella dedizione assoluta al momento.
L’energia concentrata nell’atto istitutivo della soggettività è restituito allora direttamente, senza giochi di prestigio. Il trattenere nella visione si muta in un lasciare andare: è tutta una vita che cambia di segno dalla estremità della sua radice. Ora avviene il capovolgimento del baricentro. Nel capovolgimento si compie una sorta di rilascio di ciò che a causa di esso è divenuto sovrabbondante. Lo spirito del creatore rimane sospeso, pencolante, non più in equilibrio e non ancora capovolto, in un estenuante corpo a corpo con se stesso. La creazione non è prodotta direttamente, per decisione della volontà, ma è solo una conseguenza non programmata: avviene come ripercussione della riforma dello spirito.
Talvolta però il completo capovolgimento del baricentro è impedito da una resistenza sorda ed invincibile, forse proveniente direttamente dall’istinto (la creazione non è un fatto naturale, è in un certo senso contro natura).
Il compimento della riforma può essere favorito dalla insistenza eroica in un’estasi, da una sensazione improvvisa e spiazzante, da un trauma, come per esempio dal tagliarsi un orecchio, oppure può essere che per effettuarlo il poten-ziale creatore si faccia volutamente sospingere dalla dirompenza di una passione, di un dolore, da altri soggetti, che inconsapevolmente partecipano, agendo, a dare l’ultima spallata alla resistenza del suo organismo alla creazione. L’atto più incalcolabile è in realtà anche il più freddamente, astutamente calcolato, nel Maelstrom dello spirito.

Alberto Madricardo